mercoledì 30 aprile 2008

PER VIA XX SETTEMBRE (BG)


Camminando per le Vie del centro
Condivido involontariamente i miei umori
Con i passanti attorno;
Per questo flusso continuo
Avverto una fitta al petto
Come se i polmoni colmi d’acidità
Si fossero gonfiati a dismisura
Soffocando il ritmo armonioso del cuore.
L’alto grado di saturazione
Si spinge fin dentro il cervello
Scardinando la porta
Dietro cui si celano i miei sogni.
Aperta rivedo diapositive
Che davo ormai per perse,
Mi sento riscaldato dall’accogliente tepore
Di questa antica sensazione,
Mentre la luce assordante
M’avvolge ammaliante.
Non percepisco più gli sguardi estranei
Posarsi su di me
Né cercare di penetrarmi.
Che sia svanito l’incubo
Oppure
Non me ne curo e basta?
Il flusso piano-piano s’affievolisce
Delicato bacio materno
Stacca le sue caldi labbra dai miei occhi,
Ciò che s’era mischiato alle mie ossa
Si slega lasciandomi senza abbandonandomi.
La testa è pesante d’idee,
Mentre il cuore, finalmente,
Ha smesso di piangere.

lunedì 28 aprile 2008

IL FATTORE E LE GALLINE


Il piccolo fattore dal largo sorriso
Rifila grosse manciate di felicità
Grazie a promesse illusorie
Alle Galline della penisola dissacrata.
Da una staccionata mi godo la scena.
Mi piace rubare questi attimi
Vedere la facilità con cui il fattore
Riesce sempre a salvare il suo granaio
Anche quando le Galline
Lo accerchiano affamate
Sbraitando le loro ottime ragioni,
Ma lui senza fare una piega
Sfodera il suo sorriso d'iena
E l’incantesimo è fatto!

sabato 26 aprile 2008

ANGELO INFERNALE (25/04/2008)



Sono una parassita
Travestita da angioletto,
Testa alta sguardo basso.
Facendomi beffa di tutto
Continuo a volteggiare
Libera e impunita
Sui cuori di sprovveduti Viaggiatori
Di questa vita contorta.

Labbra nere su cui nasce
La nenia ridondante
Da sirena provocatrice,
Nessun pudore né rispetto
Non conosco vergogna.

Piango in un angolino illuminato
Tutte le lacrime asciutte
Del mio dolore infetto,
Chi sarà il primo pesciolino
A morire nella mia rete di scuse?

mercoledì 23 aprile 2008

OSSERVAZIONI NOTTURNE (23/04/2008)


Accoccolato sulla vetta della montagnetta
Mi raggomitolo in un preconcetto
Osservando indico e giudico
Con la forza della paura,
Perché senza un progetto.
Per questo resto impantanato
Sulla materna mia montagnetta
Da cui osservo impietoso
Lo scorrere non precipitoso
Della mia vita riflessa
In quella vivace loro
Che senza attenzioni scalano,
Mentre io sfiorisco dalla Luna.

sabato 12 aprile 2008

Ma Il Cielo E' Sempre Più Blu

Nient’altro da aggiungere…

giovedì 10 aprile 2008

“SCIURA MARIA GRAZIE D’ESISTERE!”


Ingrassa alla televisione
Fissando immagini campestri
“Quant’è bella la natura!”.
Filmati si rincorrono
Gioia e felicità tarocca
“Tocca qua bambino,sono un pretino!”
Sussulta sul divano in vera pelle…
"Quello è il papa!
Quella è la redenzione!"

Tocca ancora a lui
Girare e pirlare
Su di cappelli dalle tese
Allungate in ostentanti pose
Da cui abbruttite teorie
Mostrano gengive muscolose
“Confessati”gli sussurrano voci appiccicose.


Ciccio pasticcio riprende a pedalare
Non senza regalare
Grosse razioni di sudore,
Ma sempre loro a schernirlo
Gli levano di sotto il sellino;
“Quant’è brutto esser Soli”
Pensava la prima volta
Che s’è fatto sopraffare.
Ora maledice tutti gli occhi
Che ridendo lo fissano.
Fissano il suo passo incerto,
Le sue domande retoricamente idiote,
Le guance rosse e i denti rotti.

Riprende posto sul divano
Nel tempo disegnato intorno
Alla sua solitudine lancinante.
Un click del telecomando
Ed il mondo reale del patinato
Gli regalerà altre scosse emozionali
Dosi di apprezzamenti,
Accettato sarà uno dei tanti
Lontano dalla terra e dalle botte
Lindo e senza lividi
Niente sulla pelle e zero sotto la pelle.

“Sciura Maria grazie d’esistere!”

lunedì 7 aprile 2008

CERTE DOMENICHE (07/04/2008)


Le parole si trascinano fuori dalle labbra
Fino alle orecchie sue.
Incantevoli desideri già destinati a sfiorire
Sempre costretti sulla soglia
Senza poter mai penetrare nell’intimo,
Possono solo grattare la porta
Sfiorando i pensieri suoi
Camminandoci accanto e urtandoli, volontariamente,
Ma mai entrare nel suo angolo caldo.