Centro delle Culture, Mondo Senza Guerre e il Forum dei Movimenti per l’Acqua, hanno organizzato nella serata del 7 giugno alle h 20.45 un incontro interamente dedicato all’informazione, al dialogo e al coinvolgimento di tutti gli interessati in una lotta per la valorizzazione dell’acqua come bene COMUNE e PUBBLICO.
Infatti ancora oggi un quinto della popolazione globale non ha accesso ad acqua sicura, ben il 40% non dispone di impianti igienici adeguati e più dell’80% delle malattie che falcidiano i Paesi in via di sviluppo sono causate da acqua non potabile e da condizioni igieniche disastrose.
Dati agghiaccianti, che però non hanno alcuna incidenza sulle decisioni delle grandi istituzioni economiche, finanziarie e politiche che da decenni sono causa del degrado delle risorse naturali e dell’impoverimento idrico di migliaia di comunità umane. Giochi di potere e di denaro che obbediscono solo alla logica neoliberista di trasformare ogni bene in un’inesauribile fonte di ricchezza economica. Un mercato senza etica che non risparmia niente e nessuno. Nemmeno un diritto universale come l’accesso pubblico all’acqua.
La privatizzazione dell’acqua pubblica che è un problema che riguarda direttamente anche noi.
La logica del capitale senza etica ha contaminato anche le sorgenti della nostra democrazia. La politica del guadagno colma il portafoglio dei grandi “PRIVATI DELL’ACQUA” e inaridisce le gole dei molti che dell’acqua vengono PRIVATI.
Report, a tale proposito, ha fatto due puntate molto interessanti ponendo l’esempio dei cittadini del comune di Aprilia che chi sono visti lievitare i prezzi dell’acqua pubblica vorticosamente (da € 400,00 all'anno, previsti dal comune di Aprilia, a € 2.500,00 voluti i prezzi dalla nuova azienda privata subentrata al comune).
Ma questo fenomeno è in diffusione anche da qui, nel nostro territorio.
Non solo la Lombardia offre ospitalità e risorse a poco prezzo ad importanti produttori ed esportatori di acque in bottiglia, ma è anche diventato terreno fertile per la privatizzazione dei servizi idrici.
La legge regionale n. 18/2006 obbliga le Amministrazioni Comunali a mettere a gara il servizio di erogazione idrica, di fatto privatizzandola. Ben 132 Comuni lombardi hanno chiesto e ottenuto di sottoporre la legge regionale a referendum abrogativo (attuabile solo nel 2009), ma è necessario che una continua ed energica protesta popolare costringa le istituzioni a garantire sempre servizi idrici totalmente in mani pubbliche, sottratti da ogni logica finanziaria.
Solo attraverso la gestione pubblica e partecipata potrà essere garantito a tutti i cittadini il diritto all’acqua.
Per maggiori approfondimenti vi consiglio i seguenti siti:
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,report%5E11839,00.html ;
http://www.beppegrillo.it/2007/08/lacqua_di_dio.html .
Ora sta a noi decidere ciò che vogliamo fare: si può continuare a fingere che il problema non esista, nemmeno ora che ne siamo a piena conoscenza, girando la testa dall’altra parte sperando che non arrivi mai il nostro momento oppure reagire tenendo d’occhio i movimenti dei nostri comuni! Alzando la voce facendo capire a chi ci governa che noi non vogliamo questa legge di mercato immorale che va contro i cittadini stessi!