giovedì 12 giugno 2008

LISERGIA INVERSA (22/03/2008)


Le mani ombra
Dalle flessuose dita
Si liquefanno intorno al mio collo
Per riprendere consistenza
Un istante dopo
In un gioco da tagliare il respiro
In piccole ma succulenti fette
Fatte apposta per il mio palato
Che accecato getta, strenuo,
Lo sguardo perso lontano
Oltre il grigio, fisso muro.
Cosa mi aspetterà di là?
Cedo volentieri il passo
Alle mille e mille domande
Senza cercare una qualsiasi risposta
Perché? Perché no!
Così comodo restare qua,
Su questo Divano
Imbottito con promesse di plastica,
Dai Cuscini foderati con confortevoli illusioni;
Qua sdraiato, paralizzato
Ad aspettare l’unica certezza della Vita
Attendendola fra gli zapping veloci
Scican forsennate tra realtà da reality
Con l’unico scopo di sentire
Ancora una volta,
Per un’ultima volta
Le mani ombra
Dalle flessuose dita
Stringersi con ferma dolcezza
Attorno alla mia flebile Energia.

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