lunedì 19 maggio 2008

CIO’ CHE STO DIVENTANDO E TU VORRESTI ESSERE


Vedo come i mille colori
Della Rosa ti attraversano il viso,
Come i tuoi occhi diventano famelici
Dei brandelli che faresti della mia carne
Quando semplicemente Io vivo.
Vivo nell’unico modo che conosco.
Vivo sentendo pensando urlando
Ragioni che so essere solo mie
Capisco non t’appartengono,
Ma ti prego non malmenarle
Solo perché orgogliose della loro diversità.
Non addentarle lupo Grigio
Se loro non temono i tuoi denti
Solamente perché gli sono sconosciuti,
Invece Io so quanto facciano male
Ho provato a voltarmi
A non badargli,
Ma il dolore che fan nascere
Sazia ed affama alla stessa maniera
I tuoi compari Grigi.
Non mi camminare sopra
Lascia che mi trascini lotti contro corrente
Ma sempre nel mio bell’abito coerente;
La cravatta al posto dei lacci
La camicia come mutanda
E mille mille parole che non avrei mai detto
Mille parole che appartenevano a mia madre
E scopro ora appartenere alla mia anima
Essere l’anima stessa che mi rende tanto diverso,
Eppure identico ai volti sul comodino.

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