lunedì 7 gennaio 2008

ANORMALI RISVEGLI (02/11/2007)


Brividi gelatinosi mi trafiggono le mani
Le palpebre restano fisse ed immobili
Tutto intorno a me è un naufragio di silenzio,
Il catechismo ha radici troppo forti.
Ascolto il suo latrato
Percependo i nuovi moti
Come contrazioni involontarie
Non me ne rendendo ancora conto!

Sbando girando su me stesso
Ebro di empiriche lezioni
Corro carico d’energie
Verso le “illegali” braccia della conoscenza
Protese grandi e magnifiche.
Mi fermo, penso,
Ansimo per lo spasimo nel cervello
Ora tanto m’è più chiaro.

Mi fermo a ripensare…

Voglio solo essere penetrato dalle mie idee
Non farmi attraversare per l’omologazione giornaliera,
ma tutto mi viene fatto apparire
Colmo di terrore immobilizzante,
Alla pari d’un edera nera
M’inquina il cuore
svolgendosi poi per tutto il corpo
Ricoprendolo d’un cancro maligno.

Rigiro su me se stesso
Con parabole contrarie al pensiero comune
Il coro canta fuori dai miei schemi,
Ma l’armonia la sto dettando io
Ora
Ed io solo ne conosco i tempi!

Aria fresca entra dallo spiraglio appena nato
Lasciando compenetrare forza e volontà
Tutto questo lo Stato ancora non lo sa;
Penetra fitta, fitta la fumosa nebbia nel cuore
Creando armonie libere da schemi
Eguagliabili a stormi di folli farfalle,
Sfreccianti e urlanti attraversano le vene
Moltiplicando all’infinito i colori dell’arcobaleno
Così che i riverberi della rabbia si cristallizzino
E la passione rinasca.

Manteco col soffio del mio spirito rinnovato
I sogni dormienti intorno a me
Solo ora posso concepire l’essenza della memoria correre.

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